Manovra, Anp-Cia: pensionati ignorati tra assegni erosi e tagli alla sanità
Servono modifiche immediate per rivalutare le pensioni, garantire la sanità pubblica e attuare la legge sulla non autosufficienza
Per Anp-Cia, la legge di bilancio 2026 rischia di rappresentare un duro colpo per i pensionati e per milioni di anziani che vivono nelle aree rurali. Le rivalutazioni previste, pari a poco più di sette euro, non bastano a compensare l’inflazione, che continua a incidere sui beni essenziali come alimentari e farmaci, erodendo progressivamente il potere d’acquisto delle pensioni più basse.
Un recente studio del Centro Europeo di Ricerca evidenzia che, negli ultimi dieci anni, una pensione di 1.500 euro ha perso circa 70 euro mensili in termini reali, mentre per i trattamenti minimi la perdita si traduce in crescente precarietà sociale. “Ridurre il carico fiscale per alcuni e lasciare indietro chi già fatica ad arrivare a fine mese significa ampliare le disuguaglianze”, commenta Anp-Cia, denunciando una manovra che premia le pensioni medio-alte e dimentica le più basse.
Sul fronte sanitario, la situazione non è migliore. Le risorse aggiuntive inserite in bilancio risultano già impegnate per coprire spese ordinarie e rinnovi contrattuali, lasciando poco margine per investire in prevenzione, medicina territoriale e riduzione delle liste d’attesa. “Senza nuovi investimenti la sanità pubblica rischia di scendere sotto il 6% del Pil, aggravando la frattura tra Nord e Sud e lasciando scoperti proprio i cittadini più fragili”, sottolinea l’associazione.
Ferma anche la piena attuazione della legge sulla non autosufficienza, che oggi coinvolge solo una minima parte della popolazione ultra-ottantacinquenne, in un Paese dove la povertà e l’abbandono sanitario tra gli anziani sono in aumento.
Anp-Cia ribadisce dunque le sue richieste: portare le pensioni minime almeno a 800 euro netti, rafforzare la sanità pubblica, finanziare pienamente la legge sulla non autosufficienza e promuovere politiche concrete per l’invecchiamento attivo e la valorizzazione del ruolo sociale degli anziani.
Una manovra economica che ignora chi ha costruito con il proprio lavoro la base del Paese, afferma l’organizzazione, “non solo è ingiusta, ma anche miope”. Servono scelte coraggiose per restituire equità e dignità a chi ha dedicato la vita al lavoro e al bene comune.