Cia-Agricoltori Italiani scende in campo contro l’ipotesi, sempre più concreta, di un Fondo Unico europeo che andrebbe a inglobare e diluire la Politica Agricola Comune (PAC) a partire dal 2027. L’Organizzazione aderisce alla petizione promossa dal Copa-Cogeca, per chiedere a gran voce una PAC forte, autonoma e sostenuta da risorse adeguate.
La centralità della PAC
In un momento di forte incertezza geopolitica, accelerazione del cambiamento climatico e trasformazioni nei mercati internazionali, la PAC si conferma come uno strumento strategico per l’Europa. Non solo garantisce prodotti alimentari sicuri e sostenibili, ma rappresenta anche un presidio concreto per milioni di agricoltori e per le comunità rurali in tutta l’Unione.
Per Cia-Agricoltori Italiani, smantellare o ridimensionare questa architettura significherebbe colpire al cuore un settore che sostiene la resilienza economica, ambientale e sociale dell’intero continente.
Rischi del Fondo Unico
L’eventuale revisione della PAC, nella direzione di una fusione in un contenitore generico, comporterebbe conseguenze gravi e immediate. Verrebbero meno certezze, risorse e strumenti specifici per l’agricoltura, che entrerebbe in competizione con altre priorità politiche.
Così facendo, si rischierebbe di compromettere la sopravvivenza stessa di tante imprese agricole, aumentando le disuguaglianze tra Stati membri e frammentando il mercato unico europeo. Cia sottolinea che una PAC “comune” e autonoma è l’unico presidio possibile per garantire equilibrio e stabilità al comparto.
Sostegno alla petizione Copa-Cogeca
Proprio per scongiurare questo scenario, Cia ha deciso di sostenere con convinzione la campagna “No Security Without CAP”, lanciata dal Copa-Cogeca. Attraverso la piattaforma nosecuritywithoutcap.eu, il mondo agricolo europeo è chiamato a mobilitarsi in difesa della PAC, della sua identità e del suo ruolo strategico.
La petizione vuole contrastare la linea attuale della Commissione Europea, che appare in contrasto con quanto essa stessa ha più volte dichiarato in merito all’importanza dell’agricoltura per il futuro del continente.
Azioni concrete in vista del Consiglio europeo
Nel corso del praesidium Copa-Cogeca, il vicepresidente nazionale di Cia, Matteo Bartolini, ha annunciato un ulteriore passo: una lettera indirizzata ai capi di Stato e di Governo, con la richiesta di affrontare la questione della PAC in un incontro dedicato, a latere del prossimo Consiglio europeo del 26 e 27 giugno.
Una mossa che conferma la determinazione delle organizzazioni agricole a non fare passi indietro. La PAC deve restare la spina dorsale della politica alimentare europea.
Un futuro da difendere
Per Cia-Agricoltori Italiani, difendere la PAC significa difendere il reddito degli agricoltori, l’investimento nelle aree rurali, il ricambio generazionale e la transizione ecologica. Non si tratta solo di risorse economiche, ma di visione strategica e di un’idea concreta di Europa basata su territorio, lavoro e sicurezza alimentare.
Il messaggio è chiaro: l’agricoltura non può essere lasciata indietro, né considerata una variabile secondaria nei bilanci dell’Unione.