Aggiornamento normativo europeo
Il recente aggiornamento del Regolamento di esecuzione UE 2025/1242 sulla gestione della peste suina africana richiama l’attenzione del settore agricolo calabrese sull’importanza della biosicurezza e della prevenzione. La peste suina africana, una malattia altamente contagiosa che colpisce i suini selvatici e domestici, rappresenta una minaccia reale per l’intera filiera suinicola europea, con impatti economici significativi nelle aree coinvolte.
La Commissione Europea, attraverso questo nuovo regolamento, ha ridefinito le zone soggette a restrizioni sanitarie in Europa, includendo nuove aree in Italia, Grecia, Polonia e Germania. Fortunatamente, la Calabria non è attualmente interessata da queste restrizioni: un dato incoraggiante che, però, richiede attenzione continua e azioni preventive mirate.
Biodiversità e tradizione rurale
Il territorio calabrese, pur non essendo al centro della grande produzione industriale di suini, vanta una filiera zootecnica fortemente legata alla biodiversità e alle tradizioni rurali, con allevamenti prevalentemente familiari e semibradi che custodiscono razze autoctone di pregio come il Nero di Calabria. Questa realtà rappresenta un patrimonio di valore ambientale, culturale ed economico, che merita tutela e valorizzazione.
Opportunità strategiche e biosicurezza
L’assenza della Calabria dalle zone con restrizioni europee costituisce oggi una condizione vantaggiosa e strategica. Tuttavia, è indispensabile rafforzare la sorveglianza sanitaria sul territorio, favorire una collaborazione costante tra allevatori e autorità veterinarie e promuovere un’intensa attività di sensibilizzazione verso operatori e cacciatori. Incrementare gli standard di biosicurezza nelle aziende diventa un passaggio fondamentale per mantenere questo status sanitario positivo.
Valorizzazione e certificazione delle produzioni locali
Da questa situazione, la Calabria può trarre concrete opportunità. Valorizzare e certificare le produzioni locali, dai salumi alle carni fresche derivanti da allevamenti semibradi e sostenibili, può essere un forte elemento di differenziazione sui mercati nazionali ed europei. Inoltre, un marchio territoriale basato su sicurezza sanitaria, qualità e tracciabilità rappresenta un punto di forza che il territorio deve assolutamente sfruttare. Non ultimo, il turismo rurale ed enogastronomico legato ai borghi, alle masserie e ai prodotti locali potrebbe ulteriormente rafforzare il tessuto economico e sociale della regione.
Ruolo di CIA Calabria
CIA Agricoltori Italiani della Calabria sostiene con decisione la necessità di accompagnare le azioni comunitarie con un piano nazionale che premi le regioni virtuose come la Calabria. La prevenzione e l’adozione di misure efficaci di biosicurezza devono essere sostenute economicamente, facilitando anche la transizione digitale delle aziende per migliorare il controllo e la gestione sanitaria.
Secondo CIA Calabria, il mantenimento di un territorio indenne dalla peste suina africana non è soltanto una questione di sicurezza sanitaria, ma anche una grande opportunità per valorizzare e consolidare un modello agricolo sostenibile e autentico. Un approccio che guarda al futuro del territorio con responsabilità, visione strategica e una sinergia virtuosa tra agricoltori, istituzioni e comunità locali.