La transumanza è presidio del territorio, una risposta concreta allo spopolamento e all’abbandono delle aree interne
Nel cuore delle aree montane calabresi, la transumanza continua a rappresentare una forma di vita e di lavoro che va ben oltre la pastorizia. È una presenza attiva sul territorio, un presidio costante che ostacola il degrado ambientale e l’abbandono dei paesi dell’entroterra. In un tempo in cui le aree interne rischiano di svuotarsi, la continuità di pratiche come la transumanza offre una delle poche risposte strutturali per invertire questa tendenza. Custodire i pascoli, attraversare i tratturi, garantire la presenza dell’uomo dove la natura tende a prendersi tutto, vuol dire prevenire dissesto, mantenere biodiversità, assicurare coesione sociale.
La ripresa dell’esame, in Commissione Industria e Agricoltura del Senato, dei disegni di legge dedicati alla valorizzazione della transumanza rappresenta un passaggio importante. Il riconoscimento della transumanza come patrimonio culturale immateriale dell’umanità è un traguardo fondamentale, ma da solo non basta. Occorre costruire strumenti reali: fondi dedicati, bandi accessibili, norme che semplifichino l’attività dei pastori, percorsi di formazione e accompagnamento per i giovani interessati a queste professioni.
CIA Agricoltori Italiani della Calabria auspica che le misure previste dai provvedimenti in discussione vengano attuate con tempi certi e risorse adeguate, affinché le intenzioni non restino sulla carta.
La transumanza non è un’immagine da cartolina o un rituale folcloristico, ma una componente produttiva e culturale essenziale. Difenderla significa riconoscere il ruolo centrale degli allevatori che, con sacrificio e competenza, garantiscono la sopravvivenza di interi ecosistemi agricoli e zootecnici. Politiche agricole regionali e nazionali devono dunque riconoscere il valore multifunzionale di questa pratica, sostenendola in modo continuativo e non occasionale.
Custodire la transumanza significa tramandare un patrimonio di saperi, economia e sostenibilità
La transumanza porta con sé antichi saperi, tecniche di allevamento rispettose del benessere animale, produzioni alimentari identitarie che raccontano il territorio attraverso la qualità. In un’epoca dominata dall’agricoltura intensiva, il modello pastorale estensivo costituisce un’alternativa reale, sostenibile e concreta. È un modo diverso di produrre, che ha bisogno di tempo, conoscenza, dedizione. Le piccole economie che ne derivano sono spesso fragili ma estremamente preziose: basti pensare alla filiera del latte crudo, ai formaggi tradizionali, alla lana, a tutto ciò che nasce da un allevamento condotto in armonia con la natura.
Investire sulla transumanza significa investire in una forma di economia che rigenera, non consuma e che ha ancora moltissimo da offrire alle nuove generazioni.
È questo il momento per riconoscere pienamente il valore economico, ecologico e culturale di questa pratica millenaria e renderla parte attiva del futuro delle montagne calabresi.