La relazione del Parlamento europeo apre nuovi scenari. Fini: “Legalità, innovazione e reddito per i territori rurali: la Calabria sia protagonista”
Canapa industriale: un’occasione concreta per l’agricoltura calabrese
Nei giorni scorsi, la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo (COMAGRI) ha approvato una relazione d’iniziativa sul futuro dell’agricoltura e della Pac post-2027, contenente un importante emendamento sulla canapa industriale. Un passaggio chiave per il settore, sostenuto attivamente da Cia – Agricoltori Italiani, che ha lavorato a stretto contatto con la sede di Bruxelles per garantire il raggiungimento di questo traguardo.
La Calabria, regione che da anni guarda alla canapa come opportunità per l’innovazione agricola, la diversificazione produttiva e il recupero delle aree interne, è direttamente interessata dagli sviluppi legislativi in corso. «Serve chiarezza normativa e sostegno reale – afferma Cia Calabria – per consentire anche ai nostri agricoltori di investire in filiere nuove, sostenibili e compatibili con la tradizione agricola del territorio».
Compromesso 42: legalità e certezza per l’intera filiera
Nello specifico, il Compromesso 42 approvato dal Parlamento europeo riconosce la legalità della coltivazione, raccolta, trasformazione e commercializzazione della pianta di canapa a fini industriali in tutta l’Unione europea. Un passaggio fondamentale che consente di garantire certezza del diritto agli operatori del settore – dagli agricoltori ai trasformatori – eliminando zone grigie che hanno finora frenato lo sviluppo di questa coltura.
La canapa è stata valorizzata per le sue qualità ambientali (ridotto uso di acqua, fertilizzanti e fitosanitari), per il contributo alla salute del suolo e alla biodiversità, e per le opportunità economiche che può offrire alle zone rurali, anche attraverso nuovi sbocchi in settori come l’alimentazione, la salute, i mangimi e i tessuti naturali.
Verso una soglia unica di THC: armonizzazione e competitività
Uno dei punti cardine della proposta sostenuta da Cia riguarda la richiesta alla Commissione Ue di introdurre una soglia unica di THC dello 0,5% per la classificazione giuridica della canapa industriale. Una misura che servirebbe a uniformare le normative tra i Paesi membri, superando le attuali discrepanze e rendendo più competitiva la produzione europea.
Cia-Agricoltori Italiani guarda con favore all’approvazione definitiva del testo prevista a settembre, auspicando che il Parlamento europeo confermi in plenaria l’impianto attuale della proposta.
Il fiore di canapa come prodotto agricolo: la battaglia continua
Parallelamente, Cia ha presentato emendamenti anche sulle nuove misure relative alle Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM), chiedendo che venga riconosciuto ufficialmente il fiore di canapa come prodotto agricolo. Questo riconoscimento eliminerebbe alla radice le restrizioni nazionali oggi in vigore, aprendo a nuove prospettive di filiera.
In questo senso, anche la Calabria potrebbe beneficiare di un quadro più chiaro per le produzioni legate alle infiorescenze di canapa, settore che coinvolge già giovani imprenditori e aziende innovative in tutta la regione.
Cia Calabria: «Filiere verdi per le aree interne, servono coraggio e norme chiare»
Per Cia Calabria, la canapa industriale rappresenta un tassello importante nella strategia di rilancio delle aree interne e marginali, duramente colpite da spopolamento e crisi strutturali. «È il momento di agire – sottolinea la confederazione regionale –. Serve un cambio di passo anche a livello nazionale, e chiediamo che la Regione Calabria sostenga concretamente questo percorso, riconoscendo il valore strategico di questa coltura».
Le timide aperture del Ministro Lollobrigida sulle infiorescenze, riportate anche dai media europei come Euractiv, sono un segnale positivo, ma ancora insufficiente. La mobilitazione della filiera, con il supporto di organizzazioni come Cia, resta fondamentale per trasformare le opportunità in risultati concreti.