Blog

L’organizzazione nazionale Cia-Agricoltori Italiani sollecita interventi rapidi sulle tempistiche per rendere davvero efficace il provvedimento

Semplificazione e programmazione triennale

L’approvazione del nuovo Decreto flussi rappresenta, secondo Cia-Agricoltori Italiani, un passo avanti sul fronte della semplificazione delle procedure e dell’introduzione di una programmazione triennale degli ingressi dei lavoratori stranieri nel settore agricolo. Una cornice normativa più stabile è considerata essenziale per le imprese agricole, che ogni anno fanno ricorso in modo strutturale al lavoro stagionale per sostenere le attività di semina, coltivazione e raccolta.

Pur riconoscendo questi elementi di avanzamento, l’organizzazione nazionale sottolinea che il decreto, da solo, non basta a garantire un fabbisogno di manodopera coerente con i reali tempi dell’agricoltura, se non viene accompagnato da una gestione più efficiente delle tempistiche operative.

Tempistiche e cicli produttivi agricoli

Come Cia ha rimarcato più volte nelle sedi istituzionali, l’attuale sistema rischia di vanificare l’efficacia del Decreto flussi. Se i lavoratori stagionali entrano in Italia a ottobre invece che a marzo, molte aziende non riescono più a impiegarli nelle fasi cruciali delle lavorazioni in campo, dovendo ricorrere in emergenza ad altre soluzioni per coprire il fabbisogno di manodopera agricola.

Per il mondo produttivo questo significa avere operatori disponibili fuori tempo massimo rispetto ai cicli colturali, con un evidente danno in termini di organizzazione aziendale, continuità delle operazioni e competitività sui mercati. Cia richiama quindi la necessità di allineare la calendarizzazione degli ingressi alle diverse stagioni produttive, prevedendo finestre di reclutamento più ampie e più volte all’anno, adeguate alle specificità delle diverse filiere.

Oltre il click day e rispetto delle scadenze

Per Cia-Agricoltori Italiani il sistema del click day va superato, puntando su strumenti più flessibili e meno aleatori. In questa direzione, un utilizzo più efficace delle procedure di conversione fuori quota potrebbe rappresentare una soluzione utile, ma solo a condizione che le scadenze amministrative vengano rispettate e che l’intero iter autorizzativo risulti realmente più snello e tempestivo.

L’agricoltura italiana impiega ogni anno circa un milione di lavoratori e costituisce una componente fondamentale dell’economia nazionale e dei territori rurali. Per questo, Cia ribadisce che il Decreto flussi deve tradursi in un sistema capace di garantire tempi certi, ridurre la burocrazia e assicurare alle imprese la disponibilità di lavoratori nel momento in cui servono, non mesi dopo.

Tutela del lavoro stagionale e competitività delle filiere

Cia-Agricoltori Italiani chiede alle istituzioni nazionali maggiore attenzione e rapidità nell’attuazione delle misure, affinché l’obiettivo di regolarizzare e tutelare il lavoro stagionale non resti solo sulla carta. Un sistema di gestione dei flussi più prevedibile, coerente con i calendari agricoli e capace di rispondere in modo puntuale alla domanda di manodopera regolare è considerato decisivo per non penalizzare le filiere agricole nazionali.

Solo in questo modo, sottolinea l’organizzazione nazionale, il Decreto flussi potrà diventare uno strumento realmente efficace per coniugare legalità, diritti dei lavoratori e sostenibilità economica delle imprese, contribuendo alla stabilità occupazionale nelle campagne e alla competitività dell’agroalimentare italiano sui mercati interni ed esteri.

Panoramica privacy

Questo sito web utilizza i cookie in modo da poterti fornire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web ritieni più interessanti e utili.