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Cia-Agricoltori Italiani sollecita una revisione del meccanismo di attivazione e monitoraggio e avverte sui rischi legati all’accordo Ue-Marocco

Accordi commerciali e tutela dell’agricoltura europea

La ratifica dell’Accordo Ue–Mercosur impone scelte chiare e responsabili a tutela dell’agricoltura europea. Secondo Cia–Agricoltori Italiani, l’attuale proposta di Regolamento sul meccanismo di salvaguardia bilaterale non garantisce ancora adeguati livelli di equità e reciprocità. Per questo, l’organizzazione giudica corretta la decisione di ritirare la procedura d’urgenza sul voto della clausola, chiedendo una revisione sostanziale del testo per evitare conseguenze negative sui mercati agricoli.

Il presidente nazionale Cristiano Fini ha ribadito che l’accordo deve essere migliorato prima della ratifica, per evitare che le salvaguardie diventino strumenti solo formali, incapaci di proteggere le imprese agricole europee e italiane.

Clausole di salvaguardia e tempi di intervento

Cia ha già portato all’attenzione del ministro Lollobrigida e del Parlamento europeo alcune criticità fondamentali legate al processo di attivazione, ai tempi delle indagini e al monitoraggio delle importazioni. Le soglie quantitative attuali sono considerate inefficaci e inadeguate, perché non vincolano il Mercosur, non avviano automaticamente le indagini e risultano difficili da applicare.

L’associazione chiede che l’attivazione delle procedure scatti in modo automatico al superamento delle soglie previste, senza logiche discrezionali. Ritiene inoltre indispensabile una clausola di reciprocità rigorosa, che escluda l’ingresso nel mercato europeo di prodotti che non rispettano gli standard ambientali, sanitari e di sicurezza dell’Unione.

Monitoraggio più frequente e maggiore trasparenza

Cia ritiene inaccettabili le attuali tempistiche delle indagini, che arrivano fino a nove mesi, giudicate incompatibili con la rapidità del mercato agricolo. L’organizzazione chiede una drastica riduzione dei tempi e la possibilità per gli Stati membri di intervenire immediatamente in caso di squilibri di mercato.

Sul fronte del monitoraggio, Cia propone un sistema di controllo bimestrale e la pubblicazione trasparente dei dati relativi a importazioni e prezzi, con informazioni dettagliate per area geografica, così da individuare tempestivamente gli effetti sulle produzioni locali.

L’appello di Fini al Parlamento europeo

Restiamo fermi nella battaglia per accordi commerciali equi, che tutelino la competitività delle imprese e riconoscano al Parlamento europeo un ruolo centrale – ha dichiarato Cristiano Fini –. Serve ascoltare la voce degli agricoltori, perché in gioco c’è la sicurezza alimentare globale e la difesa degli standard europei, che rappresentano un patrimonio unico di sostenibilità e qualità”.

Il presidente nazionale ha inoltre espresso forte preoccupazione per la revisione dell’accordo Ue–Marocco, dopo l’approvazione da parte della Plenaria della norma che consente l’etichettatura dei prodotti provenienti dal Sahara Occidentale. “L’Europa – conclude Fini – deve restare salda su concessioni e controlli, per garantire trasparenza, tracciabilità e pari condizioni di mercato per tutti gli agricoltori europei”.

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