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Il presidente Fini: “Non sia la contingenza a decidere. Serve coesione nazionale sulla centralità dell’agricoltura”

Sulla partita dell’accordo Ue-Mercosur, l’Italia può svolgere un ruolo decisivo riaffermando in modo concreto la centralità dell’agricoltura e orientando l’Europa verso un cambio di passo necessario a tutelare la qualità delle produzioni e la sicurezza alimentare globale. È questa la posizione espressa dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dopo le comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera in vista del Consiglio europeo.

Per Cia, il richiamo della premier al benessere dei territori e degli agricoltori, che non possono essere ancora una volta sacrificati nelle dinamiche commerciali internazionali, rappresenta un segnale politico rilevante. Una linea che, sottolinea Fini, rafforza l’impegno della Confederazione a difesa dei cittadini italiani ed europei, mentre cresce la mobilitazione del mondo agricolo anche in ambito comunitario.

Non sia la contingenza a decidere su Mercosur e Pac – afferma Fini – perché si tratta di scelte che richiedono massima attenzione. È fondamentale che la Commissione europea non metta a repentaglio la politica più importante dell’Unione. La posizione dell’Italia è dirimente: l’accordo Ue-Mercosur può essere sostenuto solo in presenza di garanzie adeguate di reale reciprocità per il settore agricolo, da valutare e perfezionare ascoltando chi lavora nei campi”.

Secondo Cia, allo stato attuale non sussistono ancora le condizioni per un via libera all’accordo. Nei Paesi del Mercosur sono tuttora consentiti decine di fitofarmaci vietati da anni in Europa e, in Brasile, manca un sistema nazionale di tracciabilità per oltre 238 milioni di capi di bestiame. Criticità che alimentano il rischio di concorrenza sleale, standard sanitari inferiori e squilibri commerciali a danno delle produzioni Made in Italy.

Per questo, conclude Cia, è indispensabile mantenere una forte coesione nazionale e un approccio rigoroso nelle trattative, mettendo al centro la tutela degli agricoltori, dei territori e della qualità agroalimentare europea.

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