PAC
L’agricoltura europea rischia un duro colpo con la proposta della Commissione UE per un Fondo unico europeo che accorpa tutti i settori riducendo drasticamente le risorse destinate alla Politica Agricola Comune (PAC). Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, lancia un chiaro avvertimento: “Colpire la PAC significa mettere in pericolo lo spirito comunitario dell’Europa, che è nata nei campi e oggi richiede coesione e coraggio per difendere gli agricoltori e garantire la sicurezza alimentare globale“.
Unità
Fini richiama con forza il settore agricolo italiano ed europeo a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles. “Non possiamo accettare l’oscurantismo che accompagna la data del 16 luglio, quando la Commissione presenterà la proposta di riforma della PAC. È tempo di mettere da parte divisioni per impedire la distruzione della più importante politica europea che assicura cibo a tutti“, ha dichiarato Fini.
Mobilitazione
La CIA ha avviato una mobilitazione a tutti i livelli: dalla campagna contro le rendite fondiarie, all’appello rivolto direttamente alla premier Meloni, fino all’adesione alla petizione del Copa-Cogeca e alla cooperazione con i Paesi del Mediterraneo. La PAC, ribadisce CIA, non è solo un pilastro del reddito agricolo, ma anche l’unico strumento efficace per lo sviluppo rurale, la tutela ambientale e la lotta al dissesto idrogeologico e alla crisi climatica.
Fondo Unico
Secondo Cia, il nuovo Fondo unico proposto da Bruxelles ridurrebbe l’autonomia della PAC, eliminerebbe risorse essenziali, cancellerebbe le specificità del settore agricolo e aumenterebbe le disparità tra Stati membri. Tale proposta metterebbe in competizione l’agricoltura con salute, energia e ricerca, compromettendo così il mercato unico europeo.
Budget
Il budget previsto dalla Commissione non è ritenuto adeguato da Cia per affrontare sfide globali come l’inflazione e per garantire la fornitura di cibo sano e sicuro a tutti i cittadini europei.
Europa e pace
“In un contesto geopolitico complesso, segnato da conflitti che alimentano fame e insicurezza, l’Europa deve ricordare che è stata fondata sulla pace, non sulla guerra. La priorità dovrebbe essere data al cibo, non alle armi”, ha concluso Fini, lanciando un appello affinché il prossimo Consiglio UE (26-27 giugno) rappresenti un’opportunità per invertire questa pericolosa rotta.