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Solidarietà alle vittime e appello alla comunità internazionale per la tutela dei diritti umani nei territori colpiti dal conflitto

Cia-Agricoltori Italiani condanna con fermezza le gravi aggressioni subite dagli agricoltori palestinesi, esprimendo profonda solidarietà alle vittime. L’episodio che ha visto una donna di 55 anni colpita alla testa da un colono mentre raccoglieva olive a Turmus Ayya, in Cisgiordania, rappresenta un atto di violenza intollerabile, aggravato dall’inerzia dei militari israeliani presenti sul posto.

Secondo le più recenti rilevazioni delle Nazioni Unite, solo nell’ultima settimana si sono verificati oltre settanta episodi analoghi, con numerosi feriti e migliaia di alberi di ulivo distrutti. Si tratta di una spirale di violenza che, ancora una volta, travolge i civili e colpisce duramente chi vive del lavoro agricolo, minando le basi stesse della sopravvivenza economica e sociale delle comunità locali.

Cia ribadisce il proprio appello alla comunità internazionale affinché si attivi con urgenza per garantire protezione, sicurezza e rispetto dei diritti umani nei territori interessati.

“Il lavoro agricolo è dignità, sostentamento e comunità – ha dichiarato il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – e ogni attacco contro chi coltiva la terra rappresenta un colpo ai valori fondamentali di pace, solidarietà e convivenza”.

L’organizzazione rinnova il proprio impegno per un’agricoltura che sia strumento di dialogo e cooperazione tra i popoli, chiedendo un immediato cessate il fuoco e un piano di protezione umanitaria che salvaguardi agricoltori, risorse e produzioni nei territori in conflitto.

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