La firma sul protocollo “Recidiva Zero”
CIA – Agricoltori Italiani ha aderito alla seconda edizione del progetto “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori”, promosso dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia. L’obiettivo è offrire nuove opportunità a chi ha vissuto l’esperienza del carcere, puntando su percorsi educativi e professionali capaci di favorire un vero reinserimento nella società.
L’incontro si è svolto presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), dove è stato sottoscritto il protocollo d’intesa per l’adesione al Segretariato permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa. Un atto concreto che rafforza l’alleanza tra istituzioni e mondo produttivo, a favore delle persone private della libertà personale.
A rappresentare CIA all’evento è stato Enrico Calentini, presidente nazionale di Agia-CIA, l’associazione che raccoglie i giovani imprenditori agricoli della Confederazione.
Inclusione sociale e dignità attraverso il lavoro
Il progetto punta a rendere strutturali e continuativi gli interventi di reinserimento attraverso la formazione e il lavoro, con particolare attenzione ai contesti produttivi come l’agricoltura. L’iniziativa riconosce il valore rieducativo dell’attività professionale, capace di ridare dignità, competenze e nuove prospettive a chi ha scontato una pena detentiva.
L’agricoltura, in particolare, si presta come ambito fertile per la creazione di percorsi riabilitativi, grazie al contatto con la terra, ai ritmi naturali, alla trasmissione di saperi concreti e alla possibilità di costruire relazioni significative.
Un confronto aperto tra istituzioni e mondo del lavoro
L’iniziativa ha visto la partecipazione di figure di primo piano nel panorama istituzionale. Il presidente del CNEL, Renato Brunetta, ha aperto i lavori, insieme al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sottolineando l’importanza di un approccio sistemico alla questione della recidiva.
Al dibattito sono intervenuti anche la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli, il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Stefano Carmine De Michele, e il presidente del Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà personale, Riccardo Turrini Vita.
Tutti hanno espresso la necessità di unire le forze per costruire un sistema più equo, in cui la pena non sia fine a sé stessa ma occasione per ripartire.
Un impegno concreto per l’inclusione
Per CIA, questa adesione rappresenta una scelta di responsabilità sociale e una conferma della volontà di investire sul capitale umano, anche in contesti difficili. L’agricoltura, da sempre motore di sviluppo e coesione nei territori, può diventare strumento di inclusione e riscatto, capace di generare benefici non solo per chi lavora, ma per l’intera collettività.