L’organizzazione sostiene le iniziative umanitarie in campo. “Garantire accesso sicuro ad aiuti alimentari, il cibo è un diritto inalienabile”
È un appello forte e chiaro quello lanciato da Cia-Agricoltori Italiani sulla drammatica situazione nella Striscia di Gaza, dove la carestia è ormai realtà certificata dalle Nazioni Unite. “È inaccettabile usare la fame come arma di guerra – dichiara la Confederazione – bisogna fermare questo scempio umanitario e garantire finalmente alla popolazione civile l’accesso sicuro, diretto e su larga scala agli aiuti alimentari”.
La Cia annuncia di sostenere con convinzione tutte le azioni umanitarie internazionali attualmente in corso, a partire da quelle simboliche e concrete come la Global Sumud Flotilla, impegnata a portare cibo e supporto ai civili.
“L’accesso al cibo è un diritto fondamentale, sancito dal diritto internazionale e da tutte le convenzioni umanitarie – spiega il presidente nazionale Cristiano Fini – e deve essere rispettato sempre, anche nei conflitti più duri. Come cittadini, ma anche come rappresentanti del mondo agricolo, non possiamo restare in silenzio di fronte a quanto sta accadendo a Gaza”.
Fame, distruzione e blocco umanitario
Migliaia di persone – sottolinea Cia – soprattutto donne, bambini e anziani, lottano per la sopravvivenza in un territorio martoriato da mesi di guerra, privo di rifornimenti alimentari, acqua e infrastrutture essenziali, con mercati distrutti e campi agricoli devastati.
“Serve un cessate il fuoco immediato e duraturo, per consentire un’azione umanitaria efficace e salvare vite umane – conclude Fini –. Non possiamo accettare che il cibo diventi strumento di punizione collettiva. La comunità internazionale ha il dovere morale e politico di intervenire adesso”.