Il presidente Cristiano Fini: “Valorizzata la sinergia tra chi produce e chi trasforma. Una nuova opportunità per il Made in Italy agroalimentare”
La cucina italiana entra ufficialmente nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco, riconoscimento che premia non solo la tradizione gastronomica del nostro Paese, ma anche la sua profonda connessione con l’agricoltura, i territori e i saperi locali.
“La forza del Made in Italy agroalimentare – ha commentato il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini – sta nella stretta sinergia tra chi produce e chi trasforma, nella collaborazione lungo la filiera, dal campo alla tavola. È proprio in questo equilibrio che risiede il valore aggiunto del cibo italiano nel mondo.”
Fini ha sottolineato come la cucina nazionale rappresenti “un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali”, riflesso dell’immensa biodiversità dei prodotti e dei territori italiani. Una ricchezza che si esprime nelle ricette degli agriturismi e dei ristoranti capaci di raccontare cultura, tradizioni e identità regionali, rendendo la cucina tricolore tra le più amate e ricercate al mondo.
Per Cia, questo traguardo è il risultato di un lavoro di squadra che coinvolge istituzioni e mondo agricolo e rappresenta una nuova opportunità per tutelare, garantire e promuovere la cucina italiana nel mondo, a partire dai prodotti agricoli di qualità che ne costituiscono la base.