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Fini: “Servono misure concrete per rilanciare il settore e affrontare emergenza grano, calo consumi e tensioni sui mercati. La Calabria tra le regioni più esposte”

Cia-Agricoltori Italiani ha preso parte alla riunione a Palazzo Chigi sul disegno di Legge di Bilancio, portando al Governo un documento operativo con le priorità delle imprese agricole. Il presidente nazionale Cristiano Fini ha sottolineato l’urgenza di interventi tempestivi per contrastare il crollo del comparto cerealicolo, sostenere l’export e rafforzare la capacità produttiva nazionale, temi che riguardano da vicino anche la Calabria, dove il settore agricolo è pilastro economico e presidio sociale del territorio.

Cia ha chiesto misure concrete per stimolare la ripresa dei consumi alimentari, oggi in forte rallentamento, con effetti negativi soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. In Calabria, dove il tessuto produttivo è in gran parte composto da piccole e medie imprese agricole, la contrazione del mercato interno rischia di compromettere intere filiere, dall’olio agli agrumi passando per ortofrutta e zootecnia. Per questo, la Confederazione ha ribadito la necessità di sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e valorizzare il prodotto italiano, tutelando la qualità e la sicurezza alimentare.

Cia ha espresso apprezzamento per il disegno di legge “Coltiva Italia”, ma ha sollecitato una rapida calendarizzazione parlamentare per renderlo operativo già dal 1° gennaio 2026. Le misure contenute nel provvedimento, come il rafforzamento del Fondo sovranità alimentare e gli interventi per il comparto cerealicolo, sono ritenute fondamentali anche per una regione agricola come la Calabria, dove il prezzo del grano ha subito un crollo senza precedenti, compromettendo intere campagne produttive.

Nell’intervento di Fini è stato evidenziato anche il difficile momento del mercato del vino, comparto centrale per l’economia rurale calabrese e fortemente penalizzato da costi produttivi in crescita, calo della domanda estera e crisi di liquidità. Anche l’internazionalizzazione è stata indicata come priorità strategica: è indispensabile sostenere le aziende esportatrici di olio, vino, agrumi e prodotti tipici calabresi in un contesto internazionale caratterizzato da tensioni commerciali e dazi penalizzanti.

Altro capitolo cruciale è stato quello del ricambio generazionale. Cia ha chiesto di ripristinare gli sgravi contributivi per gli under 40 e facilitare l’accesso alla terra e al credito. Le difficoltà nell’insediamento dei giovani agricoltori sono particolarmente evidenti nelle aree interne della Calabria, dove l’abbandono delle campagne e la mancanza di servizi minacciano la tenuta sociale dei territori.

Sul fronte previdenziale, Cia ha inoltre ribadito la necessità di un adeguamento graduale delle pensioni minime, misura che riguarda migliaia di ex agricoltori calabresi. Forte preoccupazione è stata espressa anche sul nuovo impianto Pac dal 2032, che ipotizza l’abolizione dei sostegni diretti agli agricoltori pensionati: una scelta che rischierebbe di accelerare l’abbandono dei terreni agricoli nel Mezzogiorno.

“Difendere il reddito delle imprese agricole e garantire continuità produttiva è una priorità nazionale – ha dichiarato Fini – e riguarda da vicino regioni come la Calabria, dove l’agricoltura è economia reale e presidio territoriale. La Legge di Bilancio deve dare risposte, non rinvii”.

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