Fini: “Reintrodurre la compensazione con i contributi e valorizzare gli investimenti del mondo produttivo”
L’agricoltura non può essere penalizzata dalle nuove disposizioni previste dall’articolo 26 della Legge di Bilancio. A sottolinearlo è Cia-Agricoltori Italiani, che chiede con fermezza al Governo di esonerare il comparto agricolo dalle limitazioni alla compensazione dei crediti d’imposta con i contributi previdenziali e assistenziali, strumento considerato fondamentale per il riequilibrio dei bilanci aziendali e il sostegno agli investimenti.
“Occorre garantire ai produttori agricoli la possibilità di continuare a utilizzare la compensazione come principale occasione di recupero delle spese – ha dichiarato il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini –. Senza questa misura, si tradirebbe la fiducia degli imprenditori che hanno creduto nei percorsi di ammodernamento, innovazione e sostenibilità delle proprie aziende”.
Secondo Cia, l’attuale formulazione dell’articolo rischia di vanificare l’efficacia dell’intero sistema di sostegno fondato sui crediti d’imposta, inclusa la nuova misura introdotta dall’articolo 96 della stessa Legge di Bilancio per gli investimenti in innovazione e tecnologie di transizione digitale, evoluzione del programma “Industria 4.0 e 5.0”.
Un intervento di esclusione per l’agricoltura, spiega la Confederazione, è indispensabile per evitare nuovi ostacoli burocratici e finanziari che graverebbero sulle imprese, già alle prese con l’aumento dei costi di produzione e l’instabilità dei mercati.
“La priorità – ha concluso Fini – è valorizzare il ruolo produttivo dell’agricoltura e non limitarne la capacità di investimento. Il credito d’imposta rappresenta un incentivo essenziale per la competitività e la modernizzazione del settore: va salvaguardato e potenziato, non ridimensionato”.