Settimana decisiva a Bruxelles: pressing della Confederazione contro il Fondo unico e i tagli al budget europeo
Cia-Agricoltori Italiani torna a lanciare un appello forte a Bruxelles: la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, deve rivedere la propria proposta sulla Politica agricola comune. “La sua Pac non è degna della nostra agricoltura: deve restare autonoma, forte e con risorse adeguate”, ha dichiarato il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, in vista della settimana decisiva per la definizione del Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, mentre oggi è previsto l’incontro tra von der Leyen e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
Fini ha accolto positivamente le dichiarazioni di Metsola sulle modifiche al bilancio, ma ha ribadito che “l’agricoltura resta sotto attacco”. Il timore è che, con la plenaria del 12 novembre ormai alle porte, si confermino i tagli e l’impostazione di un Fondo unico che accorpa Pac, politica di coesione, politiche sociali, per la migrazione e la sicurezza interna. “Questo modello non solo frammenta le politiche nazionali – ha aggiunto Fini – ma crea disparità tra Stati e mette in competizione settori strategici, annullando la cooperazione e riducendo la capacità degli agricoltori di investire e innovare. Ne deriverebbe un danno diretto per il reddito delle imprese agricole, per le aree rurali e per la tenuta del mercato unico”.
Cia evidenzia inoltre come la nuova governance europea risulti priva di semplificazione normativa e debole sul fronte finanziario. Nonostante il bilancio generale dell’Unione aumenti fino a 2.000 miliardi di euro, la dotazione destinata alla Pac verrebbe ridotta dal 31% al 15%, assegnando all’Italia appena 31 miliardi di euro, circa 9 miliardi in meno rispetto al valore attuale.
“È inaccettabile – ha concluso Fini – che si parli di un’Europa più forte tagliando il cuore della sua politica più strategica. Non è un braccio di ferro con gli agricoltori, ma una sfida comune per difendere la sicurezza alimentare di milioni di cittadini europei e il futuro delle nostre campagne.”