Fini: con soglie troppo alte le clausole di salvaguardia perdono efficacia, rischio invasione di prodotto asiatico a dazio zero
È un giudizio netto quello espresso da Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia–Agricoltori Italiani, sull’accordo raggiunto a Bruxelles per la revisione del Regolamento del sistema delle preferenze generalizzate. Secondo l’organizzazione, la decisione europea rappresenta un grave colpo per il comparto risicolo italiano, che rischia di essere messo in ginocchio da un’ondata di importazioni a basso costo provenienti dall’Asia.
Le nuove clausole di salvaguardia previste dall’intesa, infatti, scatterebbero soltanto al raggiungimento di 562mila tonnellate di riso su base annua, una soglia giudicata eccessiva rispetto alle reali capacità del mercato europeo. La filiera italiana aveva proposto un limite di 200mila tonnellate, ben più coerente con l’esigenza di tutelare la produzione interna e mantenere un equilibrio tra offerta e domanda.
“Se applicato in queste modalità, l’accordo – sottolinea Fini – rischia di determinare un’invasione di riso asiatico a dazio zero, penalizzando gravemente gli agricoltori italiani ed europei che operano nel rispetto di regole ambientali e sociali molto più rigorose”.
La presidenza danese del Consiglio Ue, secondo Cia, ha spinto per un compromesso che ignora le richieste della filiera e le ripetute preoccupazioni manifestate dagli operatori del settore. Le conseguenze di un import incontrollato da Paesi come Cambogia e Myanmar, dove i costi di produzione e gli standard di sicurezza sono lontani da quelli europei, potrebbero essere devastanti.
L’Italia è oggi il primo produttore europeo di riso, con oltre 230mila ettari coltivati, una produzione media di 1,6 milioni di tonnellate e un export che supera le 700mila tonnellate annue. Un patrimonio economico e culturale che, secondo Cia, rischia di essere compromesso da scelte politiche miopi e da un sistema di tutela che, nella sua nuova formulazione, “non difende più il Made in Italy ma lo espone a una concorrenza sleale senza precedenti”.