L’associazione dei giovani imprenditori agricoli chiede un bilancio dedicato nella Pac per evitare che la strategia Ue resti un impegno solo sulla carta
Segnali incoraggianti arrivano dalla strategia europea per il ricambio generazionale in agricoltura, ma senza un adeguato sostegno finanziario rischiano di trasformarsi in promesse prive di effetti reali. È quanto sottolinea Agia-Cia, l’associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani, dopo la pubblicazione del documento della Commissione europea che individua le principali sfide per i giovani agricoltori nei prossimi anni.
La nuova strategia pone al centro questioni fondamentali per il futuro del settore: l’accesso alla terra e al credito, il rafforzamento delle pensioni e delle politiche sociali, la ricerca, l’innovazione e la formazione, insieme alla valorizzazione delle aree rurali come motore di sviluppo economico e coesione territoriale. Tuttavia, secondo Agia-Cia, le buone intenzioni rischiano di scontrarsi con l’assenza di risorse concrete.
L’obiettivo fissato da Bruxelles è ambizioso: raddoppiare entro il 2040 la quota di agricoltori under 40, portandola dal 12% al 24%. Ma questo traguardo, denuncia Agia-Cia, non trova riscontro nelle proposte legislative e di bilancio avanzate a luglio insieme al nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034. La Commissione, infatti, non ha previsto un budget minimo vincolante per gli strumenti a favore dei giovani agricoltori, nonostante la stessa strategia raccomandi di destinare almeno il 6% della Pac al ricambio generazionale.
Per l’associazione, si tratta di una contraddizione evidente: “L’Europa riconosce che senza giovani non c’è futuro per l’agricoltura – sottolinea Agia-Cia – ma continua a limitarsi a dichiarazioni di principio, senza trasformarle in azioni operative”. A complicare ulteriormente la situazione è l’eccessiva discrezionalità lasciata agli Stati membri, che dovranno definire entro il 2028 la propria strategia nazionale, con il rischio di frammentare gli interventi e accentuare le disuguaglianze territoriali.
In questo scenario, i giovani agricoltori di Agia-Cia, anche attraverso il loro impegno all’interno del Ceja (Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori), ribadiscono la necessità di un cambio di passo: “Accogliamo la strategia come un segnale politico positivo e atteso, ma senza un bilancio dedicato e una Pac forte si rischia l’ennesima occasione mancata. Il futuro dell’agricoltura europea passa dai giovani, dalle loro competenze e dalla capacità di innovare. Servono politiche coraggiose e finanziamenti stabili per rendere reale questo obiettivo”.
Agia-Cia invita infine il governo italiano a farsi promotore di questa battaglia in sede europea,