L’organizzazione si unisce alla protesta di Strasburgo insieme alle altre associazioni agricole europee. “Serve una Pac forte e autonoma per garantire reddito e futuro al settore”
A Strasburgo risuona l’allarme del mondo agricolo. Cia-Agricoltori Italiani si è unita alla mobilitazione delle principali organizzazioni agricole europee, scese in piazza davanti al Parlamento Ue per denunciare le scelte contenute nelle proposte della Commissione Europea sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034 e sulla futura Politica Agricola Comune (Pac).
Un’azione simbolica ma di grande impatto, che conferma la crescente preoccupazione del settore per il rischio concreto di un ridimensionamento strutturale della Pac. Secondo Cia, le proposte della Commissione minano i principi fondanti dell’Unione e mettono a repentaglio la sicurezza alimentare, la stabilità dei mercati agricoli e il reddito delle imprese rurali.
“Bisogna rimettere l’agricoltura al centro delle politiche europee – ribadisce Cia – e per farlo serve una Pac indipendente, forte e adeguatamente finanziata, capace di affrontare le sfide climatiche, economiche e geopolitiche che attraversano l’Europa”. La proposta presentata lo scorso luglio, invece, indebolisce l’approccio comune europeo, riducendo il peso politico e finanziario dell’agricoltura proprio nel momento in cui il settore è chiamato a garantire sovranità alimentare, sostenibilità e coesione territoriale.
Per questo, Cia rilancia il proprio appello al Parlamento europeo e ai Capi di Stato e di Governo, chiedendo un cambio di rotta nelle prossime discussioni del Consiglio Ue. Dopo la lettera già inviata agli eurodeputati, l’organizzazione invita le istituzioni a respingere un impianto normativo che, nei fatti, rischia di smantellare la natura comune della Pac e di frammentare il sostegno agli agricoltori europei in 27 piani nazionali distinti.
“La riforma proposta – sottolinea Cia – è inaccettabile: non possiamo permettere che l’agricoltura venga relegata a un ruolo marginale e che le imprese siano lasciate senza strumenti concreti di difesa e sviluppo. La Pac è uno dei pilastri storici dell’Unione e va salvaguardata come investimento strategico per il futuro dell’Europa”.
Cia conferma, infine, che continuerà il proprio pressing istituzionale a Bruxelles e Strasburgo, chiedendo una politica agricola realmente comune, dotata di risorse adeguate e di una visione di lungo periodo. Difendere la Pac – conclude l’organizzazione – significa difendere il cibo, i territori e la coesione sociale europea.