Accordo preliminare sulle Ngt. Cia: “Premiati anni di impegno, ora garantire accesso a tutti gli agricoltori”
Una conquista per l’innovazione agricola
L’Unione europea ha raggiunto un accordo preliminare sulle nuove tecniche genomiche (NGT), note anche come Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), aprendo la strada a una trasformazione profonda del modo di fare agricoltura.
“Finalmente, dopo mesi di laboriose trattative che hanno visto Cia-Agricoltori Italiani in prima fila, arriva una decisione che premia anni di impegno e di confronto costruttivo – ha dichiarato il presidente Cristiano Fini –. L’Ue consente ora di produrre piante con le nuove tecniche genomiche, uno strumento strategico per affrontare le sfide della transizione green e contrastare le malattie delle piante e i cambiamenti climatici”.
Agricoltura più competitiva e indipendente
Per Cia, l’intesa rappresenta una svolta storica che allinea l’Europa ai principali Paesi innovatori del settore agroalimentare. “Con questo accordo – sottolinea Fini – l’Ue non è più fanalino di coda a livello internazionale e dimostra la volontà di tutelare il comparto agricolo, puntando su tecnologia e ricerca per renderlo più forte, sostenibile e competitivo, riducendo al contempo la dipendenza dai Paesi terzi”.
Le TEA non sono OGM
Cia ribadisce che le Tecniche di Evoluzione Assistita non vanno confuse con gli Ogm, perché si tratta di un miglioramento genetico naturale che non prevede trasferimenti di Dna tra specie differenti. “È un progresso scientifico – spiega Fini – che risponde concretamente alle esigenze e alle difficoltà quotidiane dei nostri agricoltori, offrendo nuove possibilità per proteggere le colture e aumentare la produttività in modo sostenibile”.
Verso l’approvazione definitiva
Dopo questo primo via libera, la Cia-Agricoltori Italiani continuerà a seguire con attenzione il percorso istituzionale del provvedimento, in vista dell’approvazione finale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio.
“Nessun passo indietro – conclude Fini –: le nuove tecniche genomiche rappresentano una chiave di futuro per l’agricoltura europea, capace di coniugare innovazione, sicurezza e sostenibilità”.