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Agricoltura in prima linea. Presidente Terenzi: “Pronte a ospitare nelle nostre aziende donne, con o senza bimbi, vittime di maltrattamento e abuso”

Incoraggiare e sostenere il lavoro e l’impresa femminile come fattore chiave per emancipare le donne dalla dipendenza economica e come fondamento per contrastare la violenza di genere. Questo il messaggio lanciato da Donne in Campo, l’associazione dedicata di Cia-Agricoltori Italiani, per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ricorre il 25 novembre. “Non c’è più tempo da perdere. Servono nuove politiche pubbliche, leggi più severe, interventi educativi -dichiara la presidente nazionale di Donne in Campo, Pina Terenzi-. Soprattutto, bisogna investire di più e meglio sul tema occupazionale. Lavorare per promuovere l’imprenditoria rosa, infatti, è una questione economica e una risposta concreta per contrastare la violenza di genere. Non si tratta solo di posti di lavoro e d’indipendenza finanziaria, ma di empowerment, di valorizzazione delle donne come leader, che agisce come catalizzatore per un cambiamento culturale più ampio”. Allo stesso tempo, continua Terenzi, “promuovere un ambiente di lavoro sano, rispettoso, inclusivo è un primo passo essenziale per creare una società libera dalla violenza di genere. Le imprese possono svolgere un ruolo attivo adottando politiche aziendali che proteggono i diritti delle donne, garantendo pari opportunità e rifiutando qualsiasi forma di discriminazione”. In questo senso, l’agricoltura è in prima linea, con le sue oltre 200.000 imprenditrici che conducono il 30% del totale delle imprese del settore. “L’affermarsi delle donne nel comparto -ricorda Terenzi- è stato accompagnato dallo sviluppo di agriturismi, vendita diretta, fattorie didattiche e sociali. Sono state loro ad aprire i cancelli delle imprese agricole alle scuole e alle fasce deboli della popolazione, dagli anziani ai disabili, creando welfare e comunità”. Per questo, “oggi rilanciamo anche la nostra proposta di ospitare nelle aziende impegnate nell’agricoltura sociale le donne vittime di violenza, costrette a fuggire da casa, spesso con i figli -spiega la presidente di Donne in Campo-. Accoglierle in azienda per ridare loro quel benessere psico-fisico fatto di natura, paesaggio, cura, ospitalità. La terra, d’altra parte, non fa mai discriminazioni e ognuno ha sempre trovato il suo ruolo, la sua dignità”. “C’è bisogno, però, di più visibilità e maggiore sostegno istituzionale in questa battaglia”, conclude Terenzi, annunciando che proprio domani si terrà un’iniziativa nazionale dell’associazione sul tema, titolo “L’imprenditoria come opportunità per superare la dipendenza economica di genere”, a Rende (CS), presso Villa Fabriano Palace Hotel. “Sempre più donne devono poter partecipare attivamente ai processi decisionali, politici ed economici, e questo vuol dire assicurare finalmente parità di accesso nei percorsi formativi, equa retribuzione, servizi e strumenti per la conciliazione di lavoro e famiglia”.