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Con primo decreto attuativo, interventi significativi da ecobonus 80% e contributi a fondo perduto

Con il primo decreto per l’attuazione del PNRR, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 27 ottobre, arriva un pacchetto articolato di misure di aiuto per sostenere il settore turistico tra i più colpiti dalla pandemia. Si tratta di interventi di significativa rilevanza, rivolti anche alle strutture che svolgono attività agrituristiche (legge 20 febbraio 2006, n. 96 e pertinenti norme regionali), frutto anche del lavoro e dell’azione costante di Cia-Agricoltori italiani verso il Governo e i Ministeri preposti. Come Cia e Turismo Verde, sua associazione per la promozione agrituristica, è stato segnalato più volte l’impatto che sul settore ha avuto la crisi economica scaturita dall’emergenza sanitaria per il Covid. Le strutture agrituristiche, come tutte le altre realtà ricettive, sono state estremamente colpite fino all’azzeramento del fatturato, costrette a restare chiuse durante il lockdown e con forti restrizioni dettate dal Governo nei mesi successivi. Anche questa volta, il mondo agricolo e le attività connesse hanno lavorato per assicurare approvvigionamento alimentare e servizi attuando, comunque, tutte quelle misure necessarie per mettere in sicurezza strutture e ospiti. Innegabile che l’agriturismo abbia nei mesi, trovato nuova attenzione, scelto come meta estiva, luogo fuori dal turismo di massa, spazio ideale per recuperare energie in sicurezza, all’aperto e a contatto con la natura, in relax e svago, dove vivere un’esperienza sostenibile e da riportare a casa attraverso prodotti tipici, ma anche patrimonio culturale di tradizioni, forte collante sociale indispensabile alle comunità. Oggi, gli interventi previsti a favore del settore agrituristico offrono una prospettiva di grande interesse per le imprese, su cui fin da ora si riscontra una diffusa attenzione, preludio a una progettualità che molti degli agriturismi vorranno cogliere. La parte più consistente dell’intero pacchetto, che comprende altre misure come il fondo di garanzia per i finanziamenti nel settore turistico, riguarda l’atteso ecobonus all’80%, credito d’imposta per le spese di interventi specifici finalizzati alla promozione di un’offerta turistica sostenibile, innovativa e digitalizzata. Inoltre, sugli stessi interventi e a favore degli stessi destinatari, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto da 40 mila euro, che può essere beneficiato indipendente dal credito d’imposta. Gli interventi sono riconosciuti in relazione alle spese sostenute, ivi incluso il servizio di progettazione, e relativi a: efficientamento energetico, riqualificazione antisismica, eliminazione delle barriere architettoniche, realizzazione di piscine e attrezzature ed apparecchiature termali e digitalizzazione. Come per gli altri crediti d’imposta, anche questo è utilizzabile in compensazione e può essere inoltre cedibile. Si attende, ora, a seguito della pubblicazione del Dl in Gazzetta Ufficiale, la pubblicazione dell’avviso, da parte del Ministero del Turismo, con le modalità applicative per l’erogazione degli incentivi che vedono stanziati complessivamente 500 milioni (100 milioni di euro per il 2022, 180 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024 e 40 milioni per il 2025). Si tratta di una misura a esaurimento, seguendo ordine cronologico delle domande presentate in via telematica. In tutto questo, l’impegno di Cia e Turismo Verde sta in una diffusa e tempestiva informazione che dovrà essere assicurata nella fase attuativa della misura e nell’azione costante verso il Ministero del Turismo e le Istituzioni, affinché le risorse stanziate assicurino l’accesso al beneficio a tutte le imprese che riterranno di volervi concorrere.

Fonte cia.it