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Fare un anno di esperienza da volontario di Servizio Civile Universale è per i giovani un’opportunità che apre le porte verso un impiego stabile.

L’Osservatorio del patronato Inac promosso dalla Cia-Agricoltori Italiani, rivela che su 1200 ragazzi che hanno fatto questo percorso 400 hanno poi trovato un lavoro. L’8% sono stati tura contrattualizzati nello stesso ambito in cui hanno svolto la loro esperienza, altri si sono collocati principalmente nel comparto dei servizi e qualcuno dell’agroalimentare.

Dati significativi presentati dal Patronato che celebra i 10 anni dal primo progetto di Servizio Civile approvato e finanziato nel 2012.

“Fino ad oggi – evidenzia il presidente di Inac-Cia Alessandro Mastrocinque – abbiamo condotto in porto 109 progetti e formato tantissimi ragazzi, sobbarcandoci un investimento tre volte superiore a quello che ci viene restituito dai finanziamenti. Lo facciamo per i giovani, per la nostra peculiare vocazione e per “godere” della vitalità, creatività e innovazione che i ragazzi sanno portare nelle nostri sedi”.

Mastrocinque – fa presente che “sono stati trovati più di 8 miliardi di euro per finanziare il reddito di cittadinanza, mentre per trovare i fondi da destinare ai progetti di Servizio Civile ogni anno è una incognita. Credo che vada fatta una riflessione seria, dalla politica e dal Governo sugli strumenti che debbono essere messi in campo per i nostri ragazzi”. Se la strada del Servizio Civile Universale favorisce, in qualche misura, l’accesso verso il mondo del lavoro e le attività produttive, deve trovare una sua esistenza strutturale. E quindi avere certezza sul budget stanziato, sul numero dei progetti presentabili e soprattutto sui posti messi a diposizione per i ragazzi volontari, che varia, di anno in anno, in una forbice che oscilla dai 45 mila ai 60 mila posti circa.