Un pericolo per le produzioni italiane
La CIA – Agricoltori Italiani lancia l’allarme sull’accordo Ue-Mercosur, evidenziando come questa intesa, nella sua attuale formulazione, rischi di danneggiare pesantemente interi settori dell’agroalimentare italiano ed europeo. La necessità di garantire una reale reciprocità tra le parti diventa cruciale per evitare di penalizzare le produzioni nazionali, già sottoposte a rigorosi standard di sicurezza alimentare, ambientale e sociale, mentre le importazioni da paesi come Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay non sono tenute agli stessi livelli di controllo.
Standard produttivi squilibrati e concorrenza sleale
Secondo quanto evidenziato dal presidente di CIA – Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, durante l’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera, il principale problema dell’accordo Mercosur riguarda proprio le differenze sostanziali negli standard di produzione, che spaziano dalle norme di sicurezza alimentare alle misure di tutela ambientale, fino ai diritti dei lavoratori e al benessere animale. La liberalizzazione delle importazioni agricole da questi Paesi comporterebbe un aumento esponenziale della concorrenza sleale con i prodotti europei, che invece devono rispettare normative stringenti e sostenere costi di produzione molto più elevati.
Settori più esposti al rischio
L’accordo, se da un lato potrebbe offrire alcune opportunità di mercato per prodotti italiani di alta qualità come vino, liquori, formaggi e ortofrutticoli freschi, dall’altro rischia di compromettere settori particolarmente vulnerabili come le carni, il riso, lo zucchero e i cereali, mettendo in crisi numerose aziende agricole. Inoltre, va sottolineato come l’Italia sia un importatore netto rispetto ai Paesi del Mercosur, il che rende questa intesa ancora meno vantaggiosa per la nostra economia agroalimentare. La preoccupazione per le conseguenze dell’accordo è amplificata dall’aumento previsto delle importazioni di prodotti altamente sensibili per il mercato italiano ed europeo, una situazione che potrebbe destabilizzare ulteriormente il settore agricolo, già alle prese con l’incremento dei costi di produzione e con le difficoltà legate alla transizione green.
Le richieste di CIA – Agricoltori Italiani
Per questo motivo, CIA – Agricoltori Italiani chiede con fermezza che la Commissione Europea intervenga per garantire una reale reciprocità nelle condizioni di scambio commerciale, assicurando che le produzioni italiane ed europee non siano penalizzate da una concorrenza ingiusta. Non si tratta di opporsi al commercio internazionale, ma di stabilire regole chiare che consentano una competizione equa tra i produttori europei e quelli dei Paesi del Mercosur, evitando di mettere a rischio il comparto agricolo nazionale.
Allo stesso tempo, è fondamentale che l’Unione Europea rafforzi le politiche di sostegno per le produzioni agricole, investendo in misure di sviluppo che consentano alle aziende italiane di rimanere competitive sui mercati globali. Piuttosto che prevedere semplici aiuti compensativi, che non risolvono le criticità strutturali del settore, è necessario promuovere politiche mirate che incentivino la crescita e l’innovazione delle imprese agricole.
Necessità di rafforzare la promozione del Made in Italy
Un aspetto altrettanto rilevante è il ruolo della promozione dei prodotti europei. Tagliare i fondi destinati a questa attività sarebbe un grave errore proprio in un momento in cui i produttori hanno bisogno di rafforzare la loro presenza sui mercati internazionali. Favorire la diffusione e il riconoscimento del Made in Italy e delle eccellenze agroalimentari europee è essenziale per contrastare la concorrenza sleale e per sensibilizzare i consumatori sull’importanza di acquistare prodotti di qualità, tracciabili e rispettosi di rigorosi standard produttivi.
Un impegno costante per la tutela dell’agricoltura italiana
Di fronte a questa situazione, CIA – Agricoltori Italiani continuerà a battersi affinché l’accordo Mercosur non venga ratificato senza adeguate tutele per i produttori europei e italiani. La competitività non può essere costruita sacrificando la sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale e la qualità delle produzioni. L’agricoltura italiana merita di essere protetta e valorizzata attraverso politiche commerciali giuste ed equilibrate, che non mettano a repentaglio il futuro delle imprese agricole del nostro Paese.