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Il presidente Fini sull’ok definitivo al Regolamento. Centrale il reddito dei produttori di qualità

“Da Bruxelles finalmente una mano tesa alla nostra agricoltura. Il via libera al testo unico sulle produzioni di qualità non solo è l’unico atto per il settore da parte dell’attuale legislatura Ue, ma dà prova di un’Europa capace di lavorare per un modello agroalimentare europeo più solido, orientato alla semplificazione e davvero a tutela degli agricoltori”. A dirlo, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, soddisfatto per l’approvazione definitiva del nuovo Regolamento per le Indicazioni Geografiche, arrivata ieri dopo due anni di negoziato tra Parlamento Ue, Consiglio e Commissione. Rispettata, come auspicato da Cia, l’impalcatura portante della riforma, da inizio 2024 si potrà contare su uno strumento all’altezza di un’Italia che nel panorama delle Ig resta il primo Paese al mondo con 885 denominazioni, tra cibo e vino, e un valore complessivo alla produzione di 19,1 miliardi di euro. Nel dettaglio, Cia plaude nuovamente: allo snellimento delle procedure con tempi certi sia per la modifica dei disciplinari che per l’approvazione delle nuove Ig; al rafforzamento del ruolo riconosciuto ai gruppi di produttori nei Consorzi, con più poteri e responsabilità, e al focus sul turismo enogastronomico; alla protezione delle Ig come ingredienti e alle misure del dossier che mirano a consolidare la protezione delle Indicazioni geografiche online e sui nomi dei domini. E ancora, l’inquadramento più chiaro della Commissione Ue e quello dell’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà Intellettuale, che nella gestione dei marchi avrà compito solo consultivo e su questioni amministrative. Importante il no allo sfruttamento delle Ig e, quindi, all’uso di menzioni generiche come Prosek; l’attenzione al “pacchetto vino” che rimane nel regolamento Ocm, salvaguardandone la specificità e, infine, lo spazio dedicato alle pratiche sostenibili come asset da valorizzare. “Nella salvaguardia e promozione di Dop e Igp, l’Europa è sulla buona strada e la riforma approvata può, ora, dettare la linea -conclude Fini-. Siamo grati all’On. De Castro per il lavoro fatto, senza dimenticare mai la centralità di un reddito adeguato per i produttori di qualità”.

Fonte cia.it