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Agriturismi cruciali per le comunità. Serve una nuova legge subito, l’appello del presidente nazionale, Mario Grillo, al convegno inaugurale

“In molte zone dove non c’è il turismo è comunque presente l’agriturismo. Diamo lavoro nelle zone marginali, quelle più soggette allo spopolamento, facciamo formazione, facciamo vedere ai giovani e alle famiglie che ci vengono a trovare, come si fa il formaggio, il pane, come mangiare per poter vivere meglio e in salute, garantendo la salubrità e l’autenticità dei nostri prodotti, la qualità della nostra ospitalità”. Questo il messaggio lasciato dal presidente nazionale di Turismo Verde, l’Associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, Mario Grillo, alla 21° edizione di AGRIeTOUR, ad Arezzo Fiere dal 10 al 12 novembre scorso. Tra convegno inaugurale “Agriturismo, un modello internazionale di multifunzionalità”, meeting B2B, formazione e show cooking, Turismo Verde-Cia ha riconfermato, anche quest’anno, presenza e contributo importante alla kermesse nazionale dedicata alle strutture ricettive di campagna e al turismo rurale, da sempre appuntamento importante per il settore. “Dobbiamo identificarla non come un mestiere qualunque, ma come una attività sociale che del resto le comunità riconoscono agli agriturismi” ha spiegato Grillo rispetto al focus del dibattito d’apertura e, dunque, sul ruolo della multifunzionalità che “comporta molto studio, attenzione, tempo e tanta fatica”. “Ѐ la legge sull’agriturismo che a questo punto va rivista”, ha detto poi il presidente nazionale di Turismo Verde-Cia nel lanciare così, da Agri&Tour, l’appello alle istituzioni. “Il mondo è cambiato e in maniera molto profonda. La legge va aggiornata, senza ad esempio quella assurda burocrazia che ci travolge. Inoltre, chiediamo maggiori aiuti agli agriturismi nei nuovi complementi di Sviluppo Rurale, nelle misure individuali, ma anche di cooperazione e nei Leader; magari -ha aggiunto- pensando di alzare il contributo oltre il 50%, dove con un aiuto maggiore possono partecipare più aziende e invertire una tendenza, ormai comune, di non spendere tutti i soldi messi a disposizione per le misure di nostro interesse”. In conclusione, “non siamo riusciti a governare i costi dell’energia ormai alle stelle, delle materie prime, ma dobbiamo dare dignità a chi rimane nel mondo agricolo; possiamo insegnare ai giovani i valori rurali, la pazienza, il sapere aspettare per raccogliere i frutti, ma a fine anno occorre portare un margine di reddito, per restare in agricoltura anche grazie all’agriturismo”.

Fonte cia.it